" Articolo di Antonio Danise. In copertina: “L’odore dei cortili” di Giuliano Brenna, Il ramo e la foglia edizioni, 2024 e “Il fiore azteco” di Gustavo Nielsen, Tempesta editore, 2024, traduzione di Giovanni Barone
È un po’ che non leggo un nuovo romanzo ambientato a Lisbona. Ho precisato ‘nuovo’ perché in realtà di tanto in tanto mi piace ritornare sulle pagine di qualche romanzo dove la città portoghese è sullo sfondo, come, ad esempio, in qualche libro di António Lobo Antunes.
Quanto a romanzi di autori argentini o con ambientazione rioplatense, invece, negli ultimi tempi ne ho letti diversi. Oggi vorrei dire qualcosa su L’odore dei cortili, di Giuliano Brenna, edito da Il ramo e la foglia, e su Il fiore azteco, di Gustavo Nielsen, uscito per Tempesta editore, nella traduzione di Giovanni Barone.
Ne parlo non tanto per raccontare le vicende narrate, piuttosto perché vorrei evidenziare alcuni temi che attraversano i due romanzi. Sono gli ultimi due libri da me letti. Ma non è questo il motivo per cui ne parlo. O forse sì. Però leggendoli uno di seguito all’altro mi è sembrato di trovare più di un punto in comune.
Intanto, entrambi i libri sono stati pubblicati negli ultimi mesi del 2024. Ed entrambi possono essere considerati dei romanzi di formazione. Scorrendo le pagine dei romanzi assistiamo alla crescita e alla ricerca di identità dei due protagonisti maschili, Mattia nel caso di L’odore dei cortili, e Fabio relativamente a Il fiore azteco.
Altro elemento comune è la mancanza della figura materna nei due protagonisti. Mattia e Fabio diventano adulti senza l’affetto di una madre. Mattia, che non ha conosciuto nemmeno il padre, cresce con la zia, mentre Fabio con la nonna.
“L’odore dei cortili” e“Il fiore azteco” sono caratterizzati da scene in cui vengono rappresentate pratiche sessuali non comunemente considerate ortodosse. In uno, nel romanzo di Brenna, sono presenti in maniera prevalente rapporti omosessuali fra i vari personaggi e a volte anche di natura sadomasochistica, mentre nel romanzo dell’argentino assistiamo di frequente a scene di masturbazione da parte di Fabio, invaghito di María Marta, sorella di Carlos, il suo migliore amico, ma soprattutto della donna senza gambe, che dà il titolo del romanzo, e che Fabio ha scoperto in un libro di magia da cui ricava i trucchi per realizzare i suoi spettacoli.
Lo sfondo culturale e storico dei romanzi è quello di contesti di dittatura militare, di torture e di violenza. Nel romanzo di Brenna vengono rievocati episodi di repressione da parte della Pide che provocano, fra altri, già nelle prime pagine, l’assassinio della madre di Mattia in quanto ritenuta sospetta.
In quello di Nielsen la dittatura militare ci viene presentata attraverso le deliranti vicende di soldati argentini inviati a combattere nelle postazioni militari nella guerra delle Malvinas. Un episodio che l’autore conosce bene per essere stato coinvolto personalmente nella guerra.
Il senso di colpa è un altro elemento presente in entrambi i romanzi.
In L’odore dei cortili, Mattia si porta dietro il senso di colpa per non essere riuscito a proteggere la madre, uccisa per un equivoco dalla polizia politica. Il capitano Green, altro personaggio del romanzo, sente la necessità di cambiare identità, nel tentativo di cancellare un passato in cui si è reso protagonista di azioni di repressione e violenza nei confronti dei dissidenti e degli oppositori al regime dittatoriale.
Il senso di colpa ne Il fiore azteco emerge, assumendo anche la connotazione di tradimento, quando Fabio, ad esempio, si trova a riflettere sul fatto di essere riuscito a evitare l’arruolamento diretto, a differenza di Carlos e di altri ragazzi che invece sono stati coinvolti dalla giunta militare argentina nell’impresa, che si rivelerà fallimentare, di controllo delle isole Malvinas, dai più considerate terre inospitali e inutili. Il senso di colpa in Fabio si accentua ancor di più quando Carlos si ammala e viene ricoverato in ospedale.
Ho trovato interessante il fatto che certe opere riescano a dialogare tra loro anche quando le trame appaiono molto diverse e quando gli autori provengono da aree geografiche molto distanti. La buona letteratura fa anche di questi miracoli."
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